La Murgia è ricca di affascinanti fenomeni geologici di origine “carsica”, come le gravi o inghiottitoi, profondi pozzi naturali che portano fino ai fiumi sotterranei che scorrono in profondità. Una delle gravi più note è quella di Farauall, su cui si narrano molte leggende e che è stata esplorata fino a una profondità di 300 metri.
Archive for aprile 2008
Grave
18 aprile, 2008Tufo
18 aprile, 2008Tratturi
18 aprile, 2008Un tempo, agli inizi dell’inverno, i pastori lasciavano le montagne già innevate dell’Abruzzo per portare le proprie greggi verso i pascoli più caldi della Puglia e della Basilicata, percorrendo delle vere e proprie “strade” erbose delimitate da muretti a secco, i cosiddetti tratturi e tratturelli, i cui resti si possono ancora osservare nelle nostre campagne. Alcuni dei più importanti tratturi che attraversavano la Murgia sono oggi diventati delle vere e proprie strade.
Spietramento
18 aprile, 2008Molti agricoltori hanno cercato di trasformare i pascoli incolti della Murgia in terreni in cui poter seminare il frumento, utilizzando grosse macchine macina-sassi. Il problema è che molto spesso, insieme alle pietre, si sono macinati muri a secco, trulli e perfino intere masserie, producendo una terra polverosa e poco fertile, destinata in pochi anni a diventare improduttiva.
Rimboschimento
18 aprile, 2008Il taglio degli antichi boschi e il pascolo intensivo hanno, nel corso dei secoli, impoverito i terreni murgiani, facilitando l’azione erosiva dell’acqua e del vento. A questo si è cercato di porre rimedio con opere di rimboschimento, che hanno creato boschi “artificiali” di conifere, alberi sempreverdi come i pini.
Querce
18 aprile, 2008Un tempo la Murgia era ricca di boschi di querce, tagliati sia per fare posto ai pascoli per le pecore sia per togliere rifugio ai briganti che vi si nascondevano. I boschi che oggi possiamo visitare sono costituiti da alberi abbastanza giovani e le querce secolari sono poche e isolate, sorgendo spesso vicino alle masserie. Sulla Murgia crescono diversi tipi di querce: la più comune roverella, il fragno, la coccifera, il leccio, il cerro e il farnetto.
Pastori
18 aprile, 2008La pastorizia è stata a lungo la principale attività dell’uomo sulla Murgia. Oggi l’estensione dei pascoli è diminuita, a vantaggio dell’agricoltura, e molti allevatori preferiscono tenere le pecore sempre al chiuso e nutrirle con fieno e mangimi (poverette!). Non è però poi così difficile incontrare ancora oggi un gregge al pascolo sulla murgia, anche se è molto probabile che il pastore sia un giovane immigrato.
Lama
18 aprile, 2008La natura “calcarea” della roccia murgiana fa sì che il vento e l’acqua possano facilmente scavarla e sgretolarla. E’ un fenomeno che i geologi chiamano “carsismo” e che ha modellato il paesaggio, creando anche le lame, solchi più o meno profondi dove si raccoglie la terra più fertile, trasportata dall’acqua piovana, le doline e i puli, depressioni del terreno di forma approssimativamente circolare. Il pulo di Altamura è una “scodella” di ben 550 metri di diametro e 92 di profondità.
Muri a secco
18 aprile, 2008La Murgia è piena di pietre e per questa ragione queste sono sempre state usate come un economico materiale da costruzione, con una particolare tecnica “a secco”, che non richiede l’utilizzo di malta o cemento. Oltre che per i muretti che delimitano le proprietà e le strade di campagna, questa tecnica costruttiva è stata impiegata per costruire trulli, capanni e piccoli ripari per i pastori. Gli artigiani in grado di fare questi bellissimi lavori sono sempre di meno, per fortuna molti immigrati albanesi hanno portato con sé queste capacità.
Murgia
18 aprile, 2008La parola murgia deriva dal latino murex, che oltre a essere il nome di un mollusco marino con la conchiglia spinosa indica anche un “sasso appuntito”. Con questo termine ci si riferisce generalmente ad un territorio caratterizzato dalla presenza di molta roccia affiorante e da altri fenomeni carsici, creati cioè dall’erosione dell’acqua e del vento su un tipo particolare di roccia ricca di calcare.